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Oltre la stanchezza: trasformare la corsa in danza

  • Immagine del redattore: Sabrina Mandala DevaOm
    Sabrina Mandala DevaOm
  • 15 giu
  • Tempo di lettura: 2 min
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Quante volte ci capita di incontrare conoscenti, amici, colleghi… e notare nei loro occhi un velo di stanchezza, a volte persino una tensione carica di rabbia o frustrazione? Non è solo questione di mancanza di sonno o di stress quotidiano: è come se una parte di noi si fosse identificata solo con ciò che ancora non siamo riusciti a raggiungere. Con i sogni sospesi, i traguardi sfiorati, gli sforzi che sembrano cadere nel vuoto.


Ci svegliamo così, o forse ci diventiamo col passare delle ore, dei giorni. La vita su questo Pianeta può essere impegnativa: la materia è densa, il corpo è fragile. Cadere fa male. E se a cadere è la mente, se a crollare è la nostra speranza, il dolore può diventare ancora più profondo.


Eppure… c'è una via.

Quando iniziamo ad ascoltare, a fare spazio al silenzio interiore, quando il corpo si unisce all’anima e allo spirito in un movimento consapevole – come avviene nella pratica dello yoga – qualcosa dentro di noi si trasforma. Il peso si alleggerisce. La mente si apre. L’energia cambia forma: non è più guerra interna, ma respiro fluido. Non più tensione, ma presenza.


La chiave è l’allineamento. Non con un ideale perfetto, irraggiungibile, ma con ciò che siamo davvero, qui e ora.

Quando ci riconosciamo come esseri interi non spezzati tra ciò che siamo e ciò che inseguiamo allora ogni passo diventa parte del cammino. La corsa non è più una fuga. È una danza. Un movimento sacro, ispirato da qualcosa di più grande.


Come ci insegna la Bhagavad Gītā, non abbiamo il controllo sui frutti delle nostre azioni, ma possiamo scegliere con amore e dedizione il modo in cui agiamo:

"Agisci senza attaccamento, e resta saldo nel successo e nel fallimento. Questo equilibrio si chiama yoga.” (Gītā 2.48)

È in questo equilibrio che fiorisce la libertà interiore. Non più schiavi dei risultati, iniziamo a vivere con più presenza, con più verità. La pratica diventa offerta, il respiro un canto.


O vita mia… guidami tu, nel cammino della trasformazione. Accompagnami, passo dopo passo. Mostrami che anche nella fatica può risplendere la bellezza. Insegnami a fidarmi del processo, a respirare nei momenti difficili, ad aprirmi dove vorrei chiudermi. Così, forse, imparerò non solo a resistere… ma a vivere. Davvero.


Insieme, possiamo ricordare. Insieme, possiamo trasformare.

Insieme, possiamo danzare.


Namasté 🙏 con amore

Noi Guerriere di Yoga in Pigiama




 
 
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