La forza di Vasishthasana e il fiore di Bach Willow: un connubio per l'espansione interiore
- Sabrina Mandala DevaOm
- 1 giu
- Tempo di lettura: 1 min

Ci sono giornate in cui sentiamo addosso un peso. Un blocco invisibile, ma reale. Come se qualcosa dentro di noi trattenesse la voglia di fluire, di fidarci, di vedere il bello. In quei momenti, salgo sul tappetino e vado lì: in Vasishthasana, la posizione dell’equilibrio laterale.
È una postura che richiede forza, sì, ma anche tanta apertura. Un radicamento profondo da una parte, e un’espansione luminosa dall’altra.
Quando ci entri davvero, succede qualcosa: un piccolo click interiore.
Una rottura silenziosa di quei blocchi che ti impedivano, fino a un attimo prima, di pensare in positivo, di respirare luce nella situazione che stai vivendo.
Ed è proprio lì che amo affiancare il fiore di Bach Willow. Il Salice lavora sottile, ma potente. Aiuta a lasciare andare il vittimismo, il senso di ingiustizia, quella vocina che sussurra “perché sempre a me?”. Ti porta su un altro piano: quello della fiducia, della responsabilità, della possibilità.
Questo abbinamento per me è una vera medicina naturale.
Una di quelle che non trovi in farmacia, ma che puoi portare ogni giorno nella tua pratica. Il corpo si apre, la mente si alleggerisce, l’anima si espande. E inizi davvero a vivere quello che sei, con autenticità, presenza e una luce nuova negli occhi.